L’Impero Romano, con il suo declino, lasciò vuoti di potere di grandi dimensioni in Europa. Le diverse popolazioni, una volta sottomesse dai Romani, si mescolarono con altri popoli provenienti dalle Colonie Orientali. Il Cristianesimo, mirava a unificare queinuovi popoli. Il Medioevo, iniziato intorno al 600 dC ed è durato quasi 400 anni, vide un impoverimento generale in Europa, dominata dai Barbari e dalle forme primitive dei Feudi. Le nuove case nacquero prevalentemente intorno ai castelli fortificati e ai monasteri degli ordini ecclesiastici. Il Medioevo iniziò circa intorno al 1000 dC e si concluse nel 1400 dC, in coincidenza con un nuovo fermento: la nascita di nuove Città, il ripopolamento e la fioritura del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura. Le città erano presiedute da importanti famiglie, a volte indipendenti dal Papato e dall’Impero; di solito ortogonali o di forma radiocentrica, con strade radiali convergenti verso una Piazza centrale, le strade sono in genere di dimensioni diverse e irregolari. I loro edifici principali sono il Municipio, affacciato sulla Piazza principale, e il Castello, che di solito si trova sulle Mura esterne. In queste Città sono presenti anche molti edifici religiosi: dalle Cattedrali con i loro campanili altissimi (i più importanti luoghi del potere religioso), ai Conventi degli ordini “mendicanti” (Francescani e Domenicani) con le loro Chiese, fino ai Monasteri, esterni e isolati, appartenenti agli ordini Benedettino, Cistercense e Certosino. La Città fortificata del Medioevo è il Borgo, circondato da Mura e Fossati, Torri, Merli e Passerelle, per difenderlo dagli assedi nemici. Successivamente, con l’aumento della popolazione, proveniente dalla campagna, che accumulava intorno alle Mura del Borgo, si formarono le cosiddette periferie, che crebbero sino a dover essere incluse in una seconda Cinta Muraria, alla quale vennero successivamente aggiunte altre Cinte. La Città era dipendente dall’agricoltura, per il cibo e le materie prime, che venivano trasformate, e dalla successiva esportazione di prodotti artigianali, attraverso i rivenditori. Le nuove classi urbane, commercianti e artigiane, aumentarono nel numero dei loro rappresentanti, e cominciarono ad avere più influenza, scontrandosi con il potere dei Feudatari e dei Vescovi papali; questi nuovi gruppi sociali presero potere e crearono una nuova forma di associazione pubblica: il Comune , che sia il potere feudale Signore, che il potere religioso dovettero accettare. Però, la distanza tra dipendenti e lavoratori agricoli, ed i nuovi cittadini, delle classi abbienti, cresceva sempre, finendo per escludere completamente i primi dalla vita pubblica e politica della Città. Le rivolte di queste classi sancirono la fine dei Comuni, con la conquista del potere da parte di importanti e generose Famiglie Nobili . Giunse il periodo dei potenti Signori, dove le Città, nonostante la sudditanza ad essi, ebbero comunque un loro governo autonomo, gestito da un Magistrato eletto per garantire l’indipendenza e la libertà ai propri cittadini. La Città Medioevale, a differenza della precedente Città Romana, non distingue così tanto tra pubblico e privato, e le sue case sono contigue, impilate, a più piani e si affacciano sugli spazi pubblici. Le case sono fatte in pietra e mattoni, per prevenire gli incendi, purtroppo già ben conosciuti dalla gente. Le case delle classi mercantili e artigianali sono spesso unifamiliari, indipendenti. Lungo le strade sono raggruppate le case degli artigiani appartenenti alla stessa Gilda (corporazione dei calzolai, dei fabbri, ecc …). Queste case sono spesso affittate da famiglie ricche. Al piano terra si trova il magazzino del commerciante o il laboratorio dell’artigiano, a volte attaccato al piccolo cortile sul retro (dove crescono le verdure e le erbe e dove i rifiuti vengono dati al bestiame, al primo piano vi sono cucina e soggiorno, al secondo piano si trovano le camere da letto, dove le persone spesso dormono in gruppi, e dove, a volte, riposano anche le cameriere ed i servi. Le case dei ricchi,invece, assomigliano alle Domus Romane, con ampi cortili interni, anche se al loro confronto, c’è stata una involuzione: infatti l’acqua non passa attraverso l’acquedotto ed esce attraverso lo scarico, ma è ricavata dal pozzo o dalle fontane e si scarica direttamente sulla strada. I cittadini più ricchi, poi, costruiscono alcune torri molto alte, che sono rappresentative della loro importanza. Nelle Città si trovano edifici di diverse forme e altezze, che rappresentano la nuova tendenza all’individualismo, tipica della borghesia. Le strade sono spesso sterrate e piene di artigiani che lavorano, di donne che lavano i loro abiti, di bambini che giocano e persone che camminano. La pulizia non regna sovrana nella Città Medievale e con l’aumento della popolazione e dell’urbanizzazione brutte epidemie sorgono gradualmente. La Casa Medievale italiana è, quindi, unifamiliare, una casa ed un negozio nello stesso tempo, costruita di mattoni, e talvolta con parti di legno. Prende luce dalla strada e generalmente ha una facciata stretta che si affaccia verso essa, non superiore a cinque metri; le finestre sono piccole e poche, i balconi e le terrazze del tetto sono in legno, spesso numerose. A causa del rapido aumento della popolazione urbana, la Città si riempie di case ovunque. Le case sono spesso impilate ed unite. In ogni anfratto della Città e in ogni strada ci sono archi e volte in cui si trovano nuove case. Le case, che si susseguono, spesso hanno portici a botte, soprattutto quelle più importanti, sul fronte. Esse hanno altezze diverse, per arrivare al massimo a due o tre piani. Sotto i portici, spesso, i commercianti e gli artigiani espongono i propri prodotti, arrivando alle volte ad invadere la strada.