Breve Storia della Città
La zona dove si trova la Città di Reggio Emilia sembra essere stata abitata fin dalla Preistoria. I resoconti storici parlano di diversi Popoli che hanno abitato in questa zona: i Liguri, gli Umbri, Galli Boi e gli Etruschi. Questi Gruppi Etnici, provenienti da diverse zone d’Europa, portando le loro lingue e culture diverse, vivevano nelle aree pianeggianti e nelle vicine colline. Difficile dire chi fu il fondatore della Città di Reggio Emilia; dalle cronache, sembra abbia avuto origine da queste antiche popolazioni, ma molti sostengono che fu Marco Emilio Lepido colui chela fondò. Nel 187 aC, le legioni dell’Impero Romano, guidate da lui, hattaccarono i Liguri nell’ Appennino Reggiano, sconfiggendoli. Più tardi, Marco Emilio Lepido, tornò in Pianura e, la maggior parte pensa, fondò la città di Reggio Emilia, iniziando a costruire una lunga, importante strada che collegava le città di Piacenza e Rimini. Su questa strada sorsero anche le Città di Parma, Modena e Bologna. Reggio fu creata come un Presidio militare romano al fine di garantire la sicurezza sia dei civili che dei militari all’interno di una pericolosa pianura boscosa che era, a quei tempi, davvero insidiosa. Nell’attuale Città Vecchia Romanica , la via Emilia fu il Cardo, mentre via Roma con via Calderini e via San Carlo furono il Decumano.
Nell’Era Repubblicana, sotto l’Impero Romano, la Città fiorì e fu elevata al rango di Municipio. Successivamente, durante la caduta dell’Impero Romano, la Città si spopolò e declinò. Durante le Invasioni Barbariche Reggio Emilia fu conquistata da varie popolazioni (Eruli, Goti, Esarchi e infine Longobardi). E i Longobardi furono quelli che la eressero al ruolo di Ducato. Successivamente i Franchi con Carlo Magno la conquistarono, dando al Vescovo un’autorità totale su di essa. Tutto questa costante instabilità portò la Città ad erigere un muro per proteggere la sua popolazione.Dopo il 1000 dC la zona di Reggio con quelle di Parma, Brescia, Modena, Mantova e Ferrara passò sotto il controllo del Marchese Tedaldo di Canossa. Nel 1076 Dc divenne Feudo della famosa Contessa Matilde. Durante il governo Matildico l’imperatore Enrico IV, umiliò se stesso alla presenza di Papa Gregorio VII nel Castello di Canossa, durante il conflitto tra la Chiesa e l’Impero sulla questione delle investiture. Negli anni successivi le libertà comunali crebbero rispetto all’egemonia imperiale. Nel 1183 DC il Comune firmò il trattato di Constanza, con il quale il console Rolando della Carità ricevette l’investitura imperiale e iniziò periodo di pace, con effetti positivi sullo sviluppo della Città: nuove scuole aprirono, nuovi statuti furono scritti e monete coniate; con le imprese che accrebbero la prosperità. Poco dopo, però, alcuni conflitti gravi con i comuni limitrofi cominciarono. Una guerra con il Comune di Parma (1152), poi con il Comune di Modena, poi una guerra con la città di Mantova, e anche alcune guerre tra potenti famiglie Reggiane come quelle tra i Ruggeri e i Malaguzzi e quelli tra i Sessi e i Fogliani. In questo secolo fu anche creata la Zecca di Reggio attraverso una speciale concessione imperiale nel 1219. Dopo le guerre con i vicini Comuni, la libera Città di Reggio ampliò i suoi confini, anche verso l’Appennino. Per contenere il crescente potere delle potenti famiglie dei Sessi, Fogliani e Canossa, il Senato affidò il governo di Reggio, per tre anni, al marchese Obizzo II d’Este, signore di Ferrara. Questa decisione segnò l’inizio del dominio, più volte interrotto, degli Estensi su Reggio e creò le basi per la futura trasformazione del libero Comune in una Signoria. La famiglia degli Estensi infatti cercò di rimanere al governo anche dopo la scadenza del loro mandato e per questo furono cacciati nel 1306 DC. Successivamente, prima l’imperatore Enrico VII poi il Papa Giovanni XXII , rimossero le ambizioni della Città dal suo sogno repubblicano. Dopo vari cambi di potere Reggio passò a Luigi Gonzaga che affrontò e sconfisse i Visconti in una guerra per la supremazia sulla Città. Nel 1370 dC i Visconti assediarono la Città, saccheggiarono la campagna circostante e, aiutati dagli Estensi, riconquistarono Reggio, annettendola alla loro Signoria di Milano. Alla morte di Gian Galeazzo Visconti, la città passò a Niccolò III d’Este, che nel 1409 divenne Signore della Città. Reggio consegnò la sua sovranità agli Estensi in cambio di una notevole autonomia nel conio della moneta, nel processo legislativo, e nell’amministrazione della giustizia. Dal 1409 al 1512 dC Reggio fu governata da diversi membri della Signoria Estense, fino a quando non fu consegnata al Duca di Urbino e a Papa Giulio II. Successivamente, dopo il dominio di diversi Papi, con la morte di Adriano VI, la città tornò agli Estensi con Alfonso I, che pagò una grossa somma al Papa per ricevere dall’imperatore Carlo V la propria investitura, che ebbe luogo nel 1531 dC . Ercole II successe ad Alfonso. Alfonso II successe a Ercole II, a cui suo cugino Cesare successe. Alfonso III successe a Cesare, ma rinunciò al trono per diventare un frate francescano. Il ducato passò poi al figlio Francesco I, che ha fronteggiò alcune aggressioni did eserciti stranieri e anche un’epidemia peste. La Signoria continuò fino all’anno 1702 dC, quando la Città venne occupata dai Francesi e dagli Spagnoli e poi dalle truppe imperiali. Con il trattato di Aquisgrana (1748) Reggio fu restituita alla Signoria Estense; a Francesco III, a cui successe Ercole III, come l’ultimo della famiglia estense. Con lo scoppio della Rivoluzione francese il Duca fuggì, negoziando poi la sua resa con Napoleone Bonaparte. Nella notte del 21 agosto 1796 i presidio ducale di 600 uomini fu cacciato dai Francesi, che conquistarono Reggio, proclamando la Repubblica di Reggio. A Montechiarugolo i Francesi si scontrarono con gli Austriaci, battendoli. Nella conferenza tenutasi a Reggio dal 27 dicembre 1796 al 9 gennaio 1797, organizzata proprio da Napoleone, i delegati delle Città di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio proclamarono la nascita della Repubblica Cispadana e crearono la prima bandiera tricolore con verde, bianco e rosso. Contemporaneamente in Lombardia nacque la Repubblica Cisalpina. Le due Repubbliche furono fuse in una effimera Repubblica italiana; infatti, poco dopo, Napoleone si proclamò re d’Italia a Milano, vanificando le speranze di una libera Repubblica italiana. Nel 1815 dC, con il Trattato di Vienna, Reggio è fu restituita a Francesco IV, che ha riattivò il vecchio codice Estense, eliminando la libertà di stampa e richiamando i Gesuiti come insegnanti.
Francesco V, succeduto al padre nel 1846 dC, fu l’ultimo duca di Reggio. Francesco V, spaventato dalle rivolte esplose a Milano e la rivoluzione di Vienna, lasciò lo stato in fuga verso l’Austria. A Reggio nacque un governo provvisorio , che aderì a quello di Modena, e poi a tutto il Piemonte. Una sconfitta a Novara riportò la Città alla famiglia Estense, ma nel 1859 i Signori furono definitivamente sconfitti e Reggio decretò, il 10 marzo 1860, la sua annessione al Regno d’Italia.
La Citta’
Reggio Emilia è considerata, in Italia, una Città di medie dimensioni, la quale conta circa 175.000 abitanti e circa 530.000 abitanti con la Provincia, costantemente ai primi posti in Italia per qualità della vita. Una città antica, fondata dai Romani nel 183 aC circa, con un centro storico di forma esagonale come lo erano le sue antiche mura ormai quasi del tutto scomparse, che contiene molti edifici per lo più costruiti tra il XVI secolo e XVIII secolo. Passeggiare per le strade di Reggio Emilia è sicuramente un’esperienza piacevole e permette ai visitatori di sperimentare la storia e la cultura Emiliana, una Regione in cui la laboriosità e creatività hanno segnato il vero stile Emiliano. Qui non si percepisce lo splendore di Città come Roma, Firenze o Venezia, né l’entusiasmo e la vitalità di Milano; qui si vive più lentamente, assaporando uno stile diverso, fatto di concretezza, passeggiate, attività nel verde appena fuori Città, chiacchiere tranquille per le strade e nei caffè. Le attività in questo tipo di Città sono diverse … più tranquille. Reggio Emilia è infatti una Città perfetta per crescere una famiglia. Sebbene negli ultimi anni, diventando più grande e sempre più multirazziale sia cambiata molto e sia diventata un po ‘più caotica, rimane ancora a misura d’uomo. La sua università abbastanza recente è considerata tra le migliori in Italia per la qualità degli studi, la cordialità dei suoi abitanti è nota, l’eccellenza dei suoi ristoranti è acclarata, la bellezza delle sue colline è sempre più concosciuta. Insieme con le Città della porta accanto di Parma e Modena crea un sistema interconnesso, dove in pochi chilometri ci sono molte offerte per lo svago e la cultura. Nel centro di Reggio Emilia si trovano: gli affascinanti teatri per una performance di lirica, prosa o di danza; i musei per un salto nel passato, le antiche Chiese, i panifici tradizionali dove gustare prodotti tipici e unici come l’erbazzone e il gnocco fritto, i caffè per sedersi a leggere un giornale davanti ad un cappuccino ed una pasta, i ristoranti dove cenare ed apprezzare cibi tradizionali e originali noti in tutto il Mondo ( la famosa rivista Forbes incoronato Emilia come il miglior posto dove mangiare al Mondo), le librerie dove trovare libri e riviste. i negozi dove acquistare gli oggetti e i vestiti preferiti e l’università. Mentre in periferia si trovano: i quartieri residenziali, molte piste ciclabili, i centri commerciali, i parchi dove godersi la natura a piedi, di corsa o in bicicletta, il campus universitario e le zone industriali. Uscendo dalla città troverete una fitta rete di piccoli borghi tra Reggio Emilia, Parma e Modena, le splendide e vicine colline, o la famosa “bassa” di Reggio Emilia, una vasta area agricola, ricca di ampie pianure e canali , che vi porterà, passando per tanti piccole e pittoresche frazioni alla Città storica e bellisima di Mantova ed al Po, il fiume più grande d’Italia.
Da vedere
E ‘stata costruita grazie alle donazioni dei fedeli, a seguito di un miracolo avvenuto il 29 Aprile 1596 e legato ad un’immagine della Madonna che si trovava nella zona. Si dice che il giovane Marchino, sordomuto dalla nascita, miracolosamente riottenne la parola e l’udito mentre pregava davanti pittura del Bertone raffigurante l’immagine della Madonna.
Progettata dall’architetto ferrarese Alessandro Balbi, la Basilica della Madonna della Ghiara è stata costruita tra il 1597 e il 1619 dC. La facciata in mattoni, in stile Dorico nella sua parte inferiore e Ionico nella sua parte superiore, ha tre portoni: quello centrale ha un bassorilievo scolpito di Salvatore da Verona raffigurante la Vergine della Ghiara fu donato dall’Amministrazione di Reggio nel 1642 dC; quelli laterali invece sono stati fatti nel 1631 dC. La facciata in mattoni ha inserti in marmo bianco di Verona nella base, nelle cornici e nei capitelli dei suoi pilastri. La pianta a croce greca della Basilica ha una cupola con lanterna. Nei suoi quattro angoli, la croce ha quattro aree quadrate sormontate da cupole emisferiche. Internamente lo stile è tardo-rinascimentale; volte e cupole sono decorate con preziosi affreschi della scuola del Carracci raffiguranti storie del Vecchio Testamento e vi sono anche diversi tipologie di marmi. Nei volti vi sono riquadri dove sono dipinti le donne dell’Antico Testamento. Inoltre c’è uno straordinario ciclo pittorico e le pale d’altare dipinte dai migliori artisti del Seicento di questa zona: Gianfrancesco Barbieri (il Guercino), Luca Ferrari, Tiarini, Ludovico Carracci, Bonomi, Lionello Spada. Guercino fece un dipinto che è dentro la Chiesa e che è considerato un capolavoro dalla critica: la “Crocifissione di Cristo, con Maria Santissima ei Santi Maria Maddalena, San Giovanni e San Prospero ai suoi piedi.